“LA PORTA DI DAVIDE 2023” – PROGETTO FINANZIATO DALLA FONDAZIONE FRIULI
La “Davide Società Cooperativa Sociale” con sede a Tolmezzo, è stata fondata nell’anno 2000 da un gruppo di famiglie e ragazzi con disabilità allo scopo di dare loro un futuro al termine del percorso scolastico.
L’acronimo “DAVIDE “, che la cooperativa riporta nel proprio logo, sintetizza le parole “Da Amici Viviamo Insieme Dividendo Esperienze” e riassume il pensiero perseguito dall’ente.
La cooperativa offre ai lavoratori con disabilità sostegni adeguati affinchè possano esprimere appieno le proprie potenzialità e divenire parte della società.
Grazie al sostegno finanziario della Fondazione Friuli, tramite i fondi stanziati dal Bando Welfare, recentemente è stato chiuso il ciclo progettuale annuale dal titolo “LA PORTA DI DAVIDE 2023”.
In particolare sono state attivate diverse azioni volte a migliorare le attività e l’ambiente di lavoro in cui operano le persone prese in carico dalla Cooperativa e ad ottimizzare gli spazi riservati ai diversi laboratori.
Il sostegno della Fondazione è stato fondamentale per acquistare materie prime quali lane, tessuti, nastrini, filati e altri accessori con i quali confezionare articoli da regalo, realizzare la stampa di materiale pubblicitario per far conoscere le attività e i prodotti della Cooperativa, acquistare materiali di consumo per la Segreteria, effettuare la manutenzione della sede amministrativa di Tolmezzo e di quella che ospita l’allevamento avicolo di Invillino a Villa Santina.
La Presidente della Cooperativa Maria Luisa Turina coglie anche questa occasione per ringraziare la Fondazione Friuli per il suo costante sostegno grazie al quale, assieme alla passione e dedizione profuse da tutti i lavoratori e dai collaboratori, il progetto “La porta di Davide 2023” ha ottenuto i risultati prefissati: “...... abbiamo fornito ai ragazzi i sostegni materiali, relazionali ed affettivi per garantire una migliore qualità di vita, mantenendo le abilità raggiunte e cercando di sviluppare quelle residue. Un grande lavoro, dunque, che continua”.